L’IPERTENSIONE ARTERIOSA È ANCHE UN FATTORE DI RISCHIO PER PATOLOGIE CARDIOVASCOLARI, NEUROLOGICHE E RENALI IMPORTANTI.
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Il Centro si occupa della cura e della diagnosi della ipertensione arteriosa: condizione patologica caratterizzata da un aumento della pressione sanguigna arteriosa (comunemente indicata come pressione alta quando troppo elevata).
Oltre a ad essere una malattia, l’ipertensione arteriosa è anche un fattore di rischio per patologie cardiovascolari, neurologiche e renali importanti: nei soggetti ipertesi c’è infatti un maggiore rischio di essere colpiti da ictus cerebrale, insufficienza renale, infarto e scompenso cardiaco.
La sua diffusione ormai solo in Italia raggiunge il 30-35% nella popolazione adulta, ma non risparmia anche l’età pediatrica ed adolescenziale. Ancora oggi l’ipertensione arteriosa è ai primi posti nel mondo come causa di morte, di disabilità e di eventi cardiovascolari.
SINTOMI DELL’IPERTENSIONE
- L’aumento dei valori pressori non sempre si accompagna alla comparsa di sintomi, specie se avviene in modo non improvviso: l’organismo si abitua progressivamente ai valori sempre un po’ più alti, e non manda segnali al paziente. Per questo, molte delle persone affette da ipertensione non lamentano sintomi, anche in presenza di valori pressori molto elevati.
In ogni caso, i sintomi legati all’ipertensione arteriosa non sono specifici, e per questo sono spesso sottovalutati o imputati a condizioni diverse. Tra i sintomi più comuni rientrano:
- mal di testa, specie al mattino
- stordimento e vertigini
- ronzii nelle orecchie (acufeni, tinniti)
- alterazioni della vista (visione nera, o presenza di puntini luminosi davanti agli occhi)
- perdite di sangue dal naso (epistassi).
Nei casi di ipertensione secondaria, ai sintomi aspecifici possono associarsene altri, più specifici, dovuti alla malattia di base.
La scarsità dei sintomi e la loro aspecificità sono il motivo principale per cui spesso il paziente non si accorge di avere la pressione alta. Per questo è fondamentale controllare periodicamente la pressione: fare diagnosi precoce di ipertensione arteriosa significa prevenire i danni ad essa legata e, quindi, malattie cardiovascolari anche invalidanti.
LE CAUSE DELL’IPERTENSIONE
L’ipertensione arteriosa può essere classificata in primaria e secondaria.
Nell’ipertensione arteriosa primaria (o essenziale), che rappresenta circa il 95% dei casi di ipertensione, non esiste una causa precisa: gli elevati valori pressori sono il risultato dell’alterazione dei meccanismi complessi che regolano la pressione (sistema nervoso autonomo, sostanze circolanti che hanno effetto sulla pressione).
Nel restante 5% dei casi, invece, l’ipertensione è la conseguenza di malattie, congenite o acquisite, che interessano i reni, i surreni, i vasi, il cuore, e per questo viene definita ipertensione secondaria. In questi casi, l’individuazione e la rimozione delle cause (cioè, la cura della malattia di base) può accompagnarsi alla normalizzazione dei valori pressori.
A differenza dell’ipertensione arteriosa essenziale, l’ipertensione secondaria interessa soggetti di tutte l’età e si caratterizza per valori di pressione più alti e più difficilmente controllabili con la terapia farmacologica, chiamata comunemente ipertensione resistente.
FATTORI PREDISPONENTI A QUESTA CONDIZIONE
- Familiarità: la presenza, in famiglia, di soggetti ipertesi aumenta la probabilità che un paziente sviluppi ipertensione arteriosa.
- Età: la pressione arteriosa aumenta con l’avanzare dell’età, per effetto dei cambiamenti che si verificano a carico dei vasi arteriosi (che, invecchiando, diventano più rigidi).
- Sovrappeso: sovrappeso e obesità, attraverso meccanismi diversi e complessi, si associano ad un incremento dei valori pressori.
- Diabete: questa condizione, grave e assai diffusa tra la popolazione adulta, si associa spessissimo ad un incremento della pressione arteriosa, aumentando in modo significativo il rischio di malattie cardiovascolari.
- Fumo: il fumo di sigaretta altera acutamente i valori di pressione arteriosa (dopo aver fumato, la pressione resta più alta per circa mezz’ora); a questo, si associano i danni cronici che il fumo induce sui vasi arteriosi (perdita di elasticità, danno alle pareti vascolari, predisposizione alla formazione di placche aterosclerotiche).
- Alterazione dei valori di sodio e potassio.
- Stress: lo stress (fisico ed emotivo) contribuisce al mantenimento di valori di pressione più alti.
LA CURA DELL’IPERTENSIONE ARTERIOSA
Se, a causa di vari e differenti fattori riconducibili alla storia clinica individuale, non dovesse bastare un corretto stile di vita per tenere sotto controllo la pressione e dovesse svilupparsi ipertensione arteriosa, l’unico modo per riportare i valori alla norma è il trattamento farmacologico.
L’ipertensione va trattata presto e adeguatamente, prima che faccia danni, per evitare la comparsa di altre patologie.
La terapia verrà prescritta dallo specialista solo a seguito di un approfondito percorso diagnostico.
Presso il Centro Ipertensione è possibile effettuare tutte le visite specialistiche necessarie al corretto inquadramento diagnostico del paziente iperteso.
Rivolgersi ad un Centro Ipertensione è consigliato a tutte le persone con sospetta o recente diagnosi di ipertensione arteriosa che desiderino effettuare una valutazione completa. È indicato anche per coloro che hanno già una diagnosi di ipertensione arteriosa e vogliono effettuare tutti i controlli periodici, necessari per lo studio e la prevenzione delle patologie collaterali e del danno d’organo (cuore, reni, retina, carotidi).
Il Centro si occupa della cura e della diagnosi della ipertensione arteriosa: condizione patologica caratterizzata da un aumento della pressione sanguigna arteriosa (comunemente indicata come pressione alta quando troppo elevata).
Oltre a ad essere una malattia, l’ipertensione arteriosa è anche un fattore di rischio per patologie cardiovascolari, neurologiche e renali importanti: nei soggetti ipertesi c’è infatti un maggiore rischio di essere colpiti da ictus cerebrale, insufficienza renale, infarto e scompenso cardiaco.
La sua diffusione ormai solo in Italia raggiunge il 30-35% nella popolazione adulta, ma non risparmia anche l’età pediatrica ed adolescenziale. Ancora oggi l’ipertensione arteriosa è ai primi posti nel mondo come causa di morte, di disabilità e di eventi cardiovascolari.
ESAMI E PRESTAZIONI ESEGUIBILI
- Visita per ipertensione arteriosa
- Visita nefrologica
- Ecografia renale
- Ecocolor-Doppler: vasi epiaortici, aorta addominale, arterie renali
- MAP 24 ore (Holter pressorio)